THE NICE GUYS
Insomma , c’è molta letteratura , da Hammett a Chandler a Ellroy a Crumley * , con relativa filmografia al seguito , compresa una Kim Basinger riesumata da L.A. Confidential : la retrodatazione agli anni settanta per cristalllizzare l’allora e prendere le distanze dall’oggi consacrando la città degli angeli a imperituro topos dell’hard boiled e derivati ; una trama che trascura i dettami classici del poliziesco per risolvere non tanto un intrigo , quanto una collazione di atmosfere e di caratterizzazioni delle medesime ; una coppia di falliti la cui malinconia di fondo è riverniciata spavaldamente con l’orgoglio della sopravvivenza , della rivalsa , della determinazione ; una ragazzina smaliziata che funge da catalizzatore risolutivo sia dell’azione che della dialettica fra le personalità dei due adulti . E , soprattutto , pugni , cadute e pistolettate prelevate di peso dall’immortalità dei fumetti , in cui le botte da orbi fanno rimbalzare intatti gli eroi , anche se i cattivi e le loro vittime ci lasciano la pelle . Perchè di gioco comunque si tratta , e la fisicità pervasiva della violenza rimbomba come un voluttuoso sfogo liberatorio che incrocia la colonna sonora fungendo da sottofondo alle parole e alle loro pause : tante , incessanti , ora meramente mimiche , ora lapidarie come nella puntualissima tradizione americana di ogni genere d’azione , dal western al bellico alla fantascienza , in cui , anche nella più concitata e rischiosa suspense , mai si rinuncia alla battuta malandrina o gnomica .
Trattandosi di una commedia che aiuta a trascorre piacevolmente un’ora e mezzo pur con qualche piccola stiracchiatura qua e là ( compreso il finale ) gli ingredienti positivi , se non travolgenti , sono da ascriversi innanzitutto al copione , realizzato con accurato mestiere dallo stesso Shane Black che ha già firmato quello di Arma letale ( 1987 ) seguito dalla regia di Kiss Kiss Bang Bang ( 2005 ) nonchè dalla co-sceneggiatura e regia di Iron Man 3 ( 2013 ) . Poi alla scelta dell’accoppiata di attori ( due personali beniamini al prezzo di uno , e chi se li perde ) in cui un Russell Crowe ulteriormente dilatato sfodera agilità ribalde e freddezze maligne o pietose , confermando le sue apparentemente svagate duttilità professionali . Mentre Ryan Gosling si cala con precisione geometrica ed entusiamo convincente nello sprovveduto contraltare del maldestro cretino , anche se mai tale fino in fondo . La loro sorprendente sintonia psicofisica contribuisce in modo determinante al terzo valore aggiunto del film , ossia l’attenta , omogenea sincopatura di un ritmo esagitato e sornione che scandisce e sottolinea quasi tutte le inquadrature , a loro volta efficacemente sdoppiate fra primi e secondi piani , in un continuo ribaltamento di corpi e di ambienti , di dettagli e di sfocature , di luci e di oscurità .
Si sorride e ci si diverte come nelle citazioni dei ricordi collettivi e , in quanto adulti , si accettano di buon grado non solo le ripetizioni di stereotipi noti , ma anche le variazioni sul tema perchè dettate da un profondo e affettuoso amore per il genere , al punto da rispettarlo e nel contempo stravolgerlo con sicura competenza . Come nelle fiabe , tutto finisce bene per chi resta , perchè il mondo di quegli anni brevemente rievocati sapeva o voleva ancora cambiare , mentre il nostro parrebbe di no : l’operazione nostalgia è riuscita , senza trucchi , ma con qualche rimpianto .
* Lehane , più giovane , non è propriamente ascrivibile al novero , mentre si segnala un recente , riuscito “rifacimento “: La bionda dagli occhi neri di John Banville – 2014
THE NICE GUYS di Shane Black , Usa 2016 , durata 93 minuti