Film

THE BIKERIDERS

Avvertenza : The Bikeriders è una pellicola molto malinconica , sia perché ci riporta all’America che ha contribuito a formarci e che oggi si sta disfacendo sotto i nostri occhi , sia perché parla di una giovinezza lontana e quindi mitologica , vissuta già allora nostalgicamente come alternativa ai nostri tinelli più o meno confortevoli , più o meno marron . E qui la memoria corre anch’essa a Il selvaggio con Marlon Brando , a Gioventù bruciata con James Dean , a Easy Rider con Peter Fonda e Jack Nicholson . Tutti ribelli , tutti coetanei , tutti “altri” , tutti per le strade di un immaginario che non può morire : gli imprinting culturali dell’adolescenza diventano nel tempo un’insopprimibile eredità genetica non solo interiore ma anche esteriore , con la famosa biker jacket poi estesa anche ai cieli di Tom Cruise ( dal Top gun del 1986 a quello – anch’esso encomiabile – del 2022) .

Non si pensi quindi di trovare una sola nota “romantica” in questo film , in cui il regista prende ogni possibile distanza da ogni reminiscenza sentimentale in termini di” belli e dannati” .Qui siamo nello stesso periodo , e la ricostruzione della storia si affida appositamente ad un finto documentario , in cui una moglie ricorda , e interpreta , le – modeste – gesta di un gruppo di motociclisti di Chicago .Tutti uomini , tutti afasici , tutti votati ad un feticcio che vince su tutto , tutti estranei alla realtà dei tempi , quindi paradossalmente incapaci di andare da qualche parte senza un motore fra le cosce , e che si riuniscono in spregio ai fighetti che studiano e non sanno fare o colpire con le mani . Tutti insofferenti delle regole , eppure capaci di costruirsene parecchie all’interno del gruppo . Tutti – tranne uno – di scarsa avvenenza , tutti intenti a riunirsi per bere , mangiare e menare virilmente , cercando nella reciproca lealtà e compagnia un calore e una ragione che continuano a sfuggire , come il vento sulle strade .Tutti con donne come comparse o appendici rappresentate da quei secondi sellini occupati o meno ,ma sempre comunque dietro , tutti con un lavoro spesso nominato ma mai presente , tutti con una identità affidata al rumore e alla compattezza del gruppo , mentre trascorre potente da un pub all’altro , tra campagne anonime e asfalti ingrigiti o tremolanti per il calore .

E mentre l’associazione si organizza anche in termini di soccorso e protezione degli adepti , compaiono le prime crepe : il capo saggio compie un gesto eversivo nei confronti di un compagno che vuole lasciare , perde il suo supporto preferito che lo ripudia proprio per questo , e verrà ammazzato a tradimento da un aspirante esterno votato alla vera delinquenza , mentre gli altri assistono in macchina per ripararsi dal freddo .

Finisce così la storia di una smitizzazione esteriore , mentre le sue motivazioni interiori sono affidate al commento della moglie testimone , che con delicatezza e lucido disincanto uccide la leggenda sotto i nostri occhi , mentre il marito – quello affascinante – che è ritornato da lei , quegli stessi occhi li chiude per tornare a sentire il rumore dei motori fra il grano, sigillando il naufragio definitivo di un ricordo bello , che per rimanere tale deve restare altrove e non può più essere ripetuto . Perché la vita è cosi , entusiasmante solo nelle pagine bianche , quelle che si devono ancora scrivere .E perchè quelle già scritte non si possono più modificare o replicare ,mentre il quaderno diventa sempre più breve .

Racconto ripetitivo , e spesso anche volutamente monotono , che punta su di una esteriorità sempre uguale, ma abile nel seminare gli indizi di lettura di una virilità grezzamente e anticamente alternativa , facendo così crescere sommessamente la dinamica di una sconfitta facilmente riconducibile ad una metafora americana dei giorni nostri . Con un grande interprete , Tom Hardy – il capobanda – che riesce a rendere vincente una prestazione da De Niro dei poveri , e un Austin Butler non a caso reduce da una prova strepitosa nei panni di un lacunoso biopic su Elvis Presley . Di una bellezza quieta e insignificante la saggia , fatalista, femminilmente analitica Jodie Corner , consapevole fin dall’inizio che la vita va così perché le cose accadono , indipendentemente dalle nostre volontà .De profundis

THE BIKERIDERS di Jeff Nichols , Usa 2023 , durata 116 minuti

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Marinella Doriguzzi Bozzo

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