L’EMME ENNE
Il maleducato naturale è un innocente inconsapevole non tanto delle regole variabili del galateo , quanto di quell’educazione sentimentale che è alla base di qualsiasi convivenza passabilmente civile , e che andrebbe insegnata fin dall’infanzia , ma da chi ? Il maleducato naturale dispone di un’inconscia supremazia del proprio io : antepone le sue madonne a quelle del prossimo , non saluta quasi mai spontaneamente per primo e talvolta risponde a malapena ; occupa tutti gli spazi e mai li cederebbe , omettendo i propri ingombri , e chi se ne frega se il vecchietto in piedi vicino a lui rischia di schiantarsi il femore alla prima frenata ; se non parla a voce altissima , è comunque all’oscuro delle orecchie altrui , infantilmente protetto dalla sua virtuale cappa di insonorizzazione ; riconosce solo il proprio tempo ed è in genere un ritardatario cronico ; spesso non risponde ai messaggi , alle telefonate , alle mail , anche se gli interlocutori non solo non lo assediano molestamente , ma addirittura gli segnalano elementi di suo precipuo interesse ; ignora le scuse e la parola grazie , si spaccia per assente anche quando riceve un presente : la riconoscenza non gli appartiene , perchè gli premono soltanto i suoi crediti e mai i suoi debiti . Il maleducato naturale è un disattento inveterato , non solo non immagina le aspettative o la sensibilità dei secondi e dei terzi , ma nemmeno dispone del senso dell’opportunità : mi faccia lo spelling , Doriguzzi Bozzo con due zeta come cazzo? ( perchè , lei lo scrive con quattro zeta? ) . Oppure , guardando un vecchio documento : ma chi direbbe che lei è stata un gran figa ?
Il maleducato naturale non pensa agli altri , non previene un’esigenza , non è mai disponibile , si fa vivo quando gli fa comodo , ed ha sempre bisogno di qualche cosa , trascurando un dettato fondamentale : se il furto o il dono sono da scartare , va almeno rispettato il concetto di scambio o di reciprocità . Il maleducato naturale è una raccolta deambulante di gaffes , ma riconosce solo quelle del prossimo , quindi trova tutti maleducatissimi nei suoi confronti e , soprattutto , privi di quel rispeeetto che gli è dovuto . Il maleducato naturale è un primitivo ulteriormente incallito dai tempi di internet . La distanza remota della rete lo incoraggia e quindi assassina mirando da lontano con il fucile , però cambierebbe forse atteggiamento se gli toccasse un corpo a corpo con il coltello . L’emme enne – ormai siamo in confidenza – è anche complice involontario dell’attuale degrado lavorativo : l’avrà o non l’avrà ricevuto il dono che mi è costato ics euro ? Sarà colpa delle Poste , degli spedizionieri , della Banda dei Fattorini se non accusa ricevuta ? Senza saperlo , si trasforma addirittura in provocatore di dubbi o di tormenti . Invece lui non è mai assalito nè dal sospetto nè dall’esitazione e , se per caso si sente inspiegabilmente inadeguato , non ricorre certo a monsignor Della Casa , bensì a qualche forum di bon ton mondano sul web . Ma non lo fa in nome dell’educazione , bensì per meglio trionfare all’apericena . E’ sfuggente , granitico , provocatore , mai umile e , soprattutto , mai in grado di elargire un aiuto , un incoraggiamento , un complimento , pur essendone avidissimo . E’ ineducabile per definizione e non sa che è ignaro non solo delle prassi minime , ma soprattutto di quel sentimento elementare che si chiama gentilezza , che invece scambia regolarmente per debolezza . Gentilezza che non consiste nelle cineserie del ma si figuri , prego , passi , dopo di lei , faccia pure , ma nel considerare che ognuno è alle prese con qualche sua quotidiana battaglia : tanto vale riconoscergli le attenuanti almeno con un mezzo sorriso . Ah , l’emme enne è naturalmente anche femmina , non è purtroppo nessuno in particolare e , ovviamente , non si riconosce in questo cahier de doleances . Infine , talvolta si profuma ma non si lava , lasciando anche all’aria aperta scie affettabili come torroni .
L’ANGE DU FOYER – 1937 – di Max Ernst