Libri

LA SIMMETRIA DEI DESIDERI

Per la pallina ripiena della Lindt una pubblicità non ruffiana ha coniato il termine di scioglievolezza . Aggettivo che si intona perfettamente alla morbida , fluida ma essenziale scrittura di Eshkol Nevo , che dispone di una cifra stilistica inconfondibile , capace di invadere , penetrare , abbracciare , consolare, e rimanere nel tempo sia come piacere che come desiderio di iterazione .

I temi sono tanti, ma sempre fondamentali:le relazioni parentali, quelle amicali, quelle amorose , trattate nell’anelito , nella verifica , nello scarto fra progettazione e realizzazione , ma sempre con la capacità di organizzare il racconto sia in termini di superficie che di profondità . E sempre attraverso un tempo cronologico , mai lineare , di protagonisti e comparse puntualmente caratterizzati , prima in cerca di un’identità e poi di un modo sia di stare al mondo come di fallire , di rialzarsi o di morire .

Si intrecciano così vicende sempre originali di donne e uomini che soffocano nella medietà della dinamica esistenziale e ambiscono viceversa alla conoscenza e all’espressione di se stessi, magari restando , lasciando , tornando o approdando a quel particolare tipo di contesto rappresentato dalla terra d’Israele . Affascinante o mortificata nella natura , problematica nel vivere , ma religiosamente “laica”, cioè senza i sofismi ancestrali di molti grandi scrittori ebrei. Quindi con una maggior presa presso lettori di qualsiasi estrazione e collocazione .

La simmetria dei desideri ( 2007 ) viene adesso ripubblicata da Feltrinelli dopo Neuland ( 2012 ) , Nostalgia ( 2014 ) , Soli e perduti ( 2015 ) , tre Piani( 2017, poi massacrato , a nostro parere , dall’omonimo film di Moretti ) , L’ultima intervista ( 2020 ) , le vie dell’Eden ( 2022 ) . Le date farebbero pensare ad un’opera prima quasi giovanile , e invece ha lo stesso inesorabile , catturante spessore dei romanzi posteriori , secondo una vocazione fin dall’inizio identitaria e senza flessioni .

Ambientata in una Haifa che deve continuamente confrontarsi con Tel Aviv , racconta di quattro amici poco meno che trentenni , accomunati da precedenti scolastici e militari variegati , che hanno saldato nel tempo un sodalizio indissolubile , celebrato frequentemente con riunioni mangerecce o libatorie , ma soprattutto calcistiche . Diversissimi tra di loro per carattere , condizioni lavorative e sentimentali , la sera della finale dei mondiali del 1998 decidono di scrivere ciascuno un biglietto segreto, da aprirsi solo dopo quattro anni, per verificare se e in che modo le loro prospettive si siano o meno realizzate . Parte da qui il percorso doloroso , spiritoso , affannato o pacificato di tutti , testimoniato dalla voce narrante di uno dei quattro , non a caso quello più introverso e schivo , che si ricomporrà a sorpresa ai successivi mondiali… secondo un incastro affascinante e sorprendente come solo la vita , maestra di suspense , riesce ad escogitare con l’aiuto del caso .

Quattro notazioni : l’empatia . Nevo , pur mantenendo quel tanto di indecifrabilità che ogni individuo comporta , mai del tutto conoscibile a se stesso e agli altri , ama e si compenetra con i suoi personaggi , sa tutto di loro , e lo trasmette sia esteriormente che interiormente , dando modo al lettore di nutrire la sensazione di poterli riconoscere qualora li incontrasse per strada .

L’uso del flash back : in un panorama letterario e cinematografico che oggi sembra schifare la linearità , scomponendola anche senza necessità , Nevo fa eccezione . Nel senso che , forte dell’unitarietà di un unico punto di vista , insinua il passato nel presente con assoluta naturalezza , abolendo l’artificiosità del puzzle e l’irritante disagio del va e vieni nel tempo .

L’architettura : come alcuni che hanno lavorato anche al di fuori del campo letterario ( si pensi ad Haruf e alla sua meravigliosa Trilogia della pianura ) Nevo sa non solo come si progetta un qualsivoglia piano , ma anche come distribuirne gli spazi e connotarne i perimetri , ideando e arredando dei contenitori progressivi che arricchiscono sia le dinamiche di gruppo che i solipsismi e i tormenti di ciascuno , secondo il vecchio esprit de l’escalier . Inanellando i fatti come se anche noi fossimo lì , in cucina , sul divano , per strada , soli o in compagnia .

La suspense : l’affetto comporta spesso anche una forma di preoccupazione e , quando un testo riesce subito a farsi voler bene , suscita sempre una sorta di ansia partecipe nei confronti degli snodi e degli epiloghi di ogni storia . Quindi non è necessario ricorrere ai generi codificati della tensione , che oggi hanno catturato anche scrittori di vaglia ( nei plot sono spesso più bravi quelli di stampo nobilmente commerciale ) : basta , sapendolo fare , affidarsi alla realtà , cogliendola nelle implicazioni delle sue varietà combinatorie e facendo affiorare coerentemente quelle già sottotraccia . Con un’umanità e una sapienza dell’esistere che viceversa oggi vanno progressivamente perdendo la partecipazione , la compassione , gli ideali , le aspirazioni.

Il libro

La simmetria dei desideri di Eshkol Nevo , Gramma Feltrinelli 2025 , 352 pagine , 19 euro

L’autore

Eshkol Nevo ( Gerusalemme 1971 ) è uno scrittore israeliano , nipote del terzo primo ministro di Israele . Figlio di docenti universitari, trascorre l’infanzia tra Israele e gli Stati Uniti per poi laurearsi in psicologia all’Università di Tel Aviv . Prima di dedicarsi alla scrittura , lavora per otto anni come pubblicitario . Opere : quelle sopra citate , tutte di pari interesse e qualità letteraria.

La citazione

“…Forse si tratta di una questione generazionale , forse la quantità di distrazioni e possibilità che si offrono alla nostra generazione ci confonde talmente che perdiamo il nostro sentiero interiore , a differenza dei nostri genitori , che sapevano quello che volevano perchè non avevano molte alternative..”

Le connessioni arbitrarie ( e virtuose )

Il colibrì , Settembre nero di Sandro Veronesi . E poi , con risultati secondo noi molto inferiori , nonostante il successo di pubblico , Parlarne tra amici , Persone normali di Sally Rooney

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